“I diari” (1959) di Pier Benedetto Bertoli – presentazione
Il paradosso è una forza espressiva che alimenta la comicità, ma anche il melodramma, entrambi presenti nella nostra tradizione teatrale. Un filtro magico, attraverso il quale, con sottile sarcasmo, si può anche denunciare la realtà, permettendoci di ridere - con qualche amarezza - delle miserie umane.
Pier Benedetto Bertoli scrive negli anni ‘50 e, come Campanile, è un maestro del paradosso, che sa far ridere con intelligenza, con battute cariche di ironia corrosiva. I suoi personaggi sono, per noi oggi, come maschere di un passato quasi scomparso. Eppure, nel paradossale intreccio costruito dall’autore, le debolezze dell’animo umano sono quelle di sempre. Ci sarebbe, dunque, il commendatore con la fabbrichetta, la moglie non più giovane ma ancora piacente, la figlia bruttina e simpatica, con il futuro genero desideroso di accasarsi, una cameriera curiosa e il compassato domestico capace di sorprese spiazzanti. Una famiglia modello, per i nostalgici del capitalismo industriale, in una villa sul lago di Como. “Ricchi, borghesi, un po’ cafoni”, preoccupati di trovare un marito alla figlia, che si trova a rischio zitella.
Ma poi c’è quella brutta abitudine di tenere diari. Pericolosi, specie se sono sinceri.
Da quei diari sbocceranno comiche situazioni, in ritmi jazz, che riveleranno l’animo dei nostri piccoli eroi.
Claudio V Migliavacca
“I diari” (1959) di Pier Benedetto Bertoli – ottobre 2024
con (in ordine di apparizione)
Maurizio Corva, Paola Efisio, Marco Vimercati, Simone Deponti, Alessia Suraci, Chiara Elli, Daniela Bonetti
Allestimento scenico e costumi Maria Anastasia Colombo
Collaborazione degli allievi del Liceo Artistico Preziosine di Monza:
Greta Di Giacinto, Rebecca Cafaro, Francesco Zinzani, Rihanna Ditot, Teresa Inama, Ludovica Tiberia.
Regia Claudio V Migliavacca
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